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Tratto dalla Newsletter n. 2 - marzo 2012 "BANCHE DEL TEMPO DI GENOVA"

 

LA DECRESCITA FELICE:

Nella galassia dell’ecologia I Movimenti per la Decrescita felice perseguono lo scopo di riunire

le persone e le associazioni intorno all’dea di una società dove si consuma meno e si vive più

felici. Il modello di sviluppo vigente non è più sostenibile perché viviamo in un mondo “finito”

dove le risorse a disposizione non si possono rigenerare.

Serge Latouche, guru e iniziatore delle idee sulla Decrescita felice , auspica una fuoriuscita

dalla società dei consumi. 
E’ indubbio che consumiamo troppo e male, usiamo le automobili

per spostarci di qualche metro, mangiamo troppa carne, imballiamo ogni alimento che preleviamo

dai banchi self service per risparmiare mano d’opera. Se apriamo un armadio troviamo all’interno

moltissimi vestiti che sono stati usati una sola volta e che la prossima stagione verranno buttati

perché non più di moda. Inondiamo le nostre mensole di oggetti che riponiamo uno dietro

l’altro e dei quali ci sbarazziamo quando scopriamo che si sono riempiti di polvere.

Si potrebbero citare molti altri esempi in merito.

Cosa bisognerebbe fare per lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo migliore e più rispettoso

dell’ ambiente e non un mondo desolato?

Possiamo immaginare di tornare a
 vivere riprendendo le abitudini originali dei nostri lontani

progenitori, nutrendoci di quello che ci offre la natura, scaldandoci con la legna dei boschi e

lo sterco degli animali come  
combustibili, attingendo l’acqua dal pozzo vicino a casa,

conciando 
le pelli degli animali per vestirci. Una cosa che non faremo è bardare i 
nostri

animali da compagnia con
 delle ridicole mantelline per proteggerli dal freddo perché la natura

li ha creati per vivere 
all’aperto, nutrendosi degli avanzi dei nostri pasti.

Posso testimoniare in prima persona avendo lavorato per molti anni in zone rurali dell’Africa

che una vita simile è decisamente poco comoda e inattuabile.

 

Io sono una persona pragmatica e ragiono sempre attraverso due presupposti, parto da

quello che ho e arrivo a quello che posso avere, quindi non credo che possiamo tornare a vivere

come i nostri avi, che rinunciamo alle nostre automobili, a mangiare carne, a cambiare

abbigliamento ogni anno, a comprare chincaglierie e essere allo stesso tempo felici.

E allora cosa ci resta da fare per iniziare a consumare meno?

Penso alcune piccole cose alla portata di tutti

Ø Utilizzare lampadine a risparmio di energia per illuminare i nostri ambienti, eliminando

le lampade ad incandescenza/alogene che sono fra le più energivore

Ø  Installare rompigetto areati sulla bocca dei rubinetti sostituendo il rompigetto originale,

per risparmiare molta acqua che in considerazione del costo di quella calda permette

notevoli risparmi.

Ø  Comprare il pane nel forno sotto casa perché la grande distribuzione fa arrivare il pane

industriale dai paesi dell’Est Europa surgelandolo e riscaldandolo prima di venderlo.

Trasporto 2.000 Km

Ø  Spegnere tutte le spie Led degli elettrodomestici che sono quelle lucine che rimangono

accese per segnalare che l’apparecchio è alimentato pur essendo spento.

Ø Prepararsi lo yogurt a casa acquistando i fermenti in farmacia e utilizzando una fonte di

calore per farli sviluppare con l’accortezza di utilizzare del latte intero tipo UHT.

 

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