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DOCUMENTO FINALE DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE
DEL CONSIGLIO DIRETTIVO ANBDT (Roma, 8-9 ottobre 2013) Presenti: Erminia Ruggeri, Anna Ferreri, Renato Rizzo (coordinatore); pur non essendo membri del Consiglio Direttivo, Maria Elena Viggiano (Metaponto), Mariabianca Marasini (Milano Centro) e Armando Lunetta (Caltanissetta) sono stati chiamati a far parte della Commissione Comunicazione. Si invitano altri soci delle BdT a manifestare l’eventuale volontà di entrare a far parte della Commissione. PREMESSA Questo documento è proposto a tutte le BdT associate e ai loro coordinamenti come fonte di suggerimenti riguardanti le varie attività di natura comunicativa, sia sul versante interno della rete BdT che su quello esterno. E’ il caso di osservare che per comunicazione non si intende solo l’attività di trasferimento di contenuti informativi ad altri soggetti attraverso gli strumenti di cui ci si occuperà nelle prossime righe, ma anche le modalità fisiche e materiali con cui le BdT si presentano fisicamente, soprattutto ai potenziali soci e ai soggetti esterni. Si tratta di mettere a punto la cosiddetta “immagine coordinata”, ossia uno stile uniforme che parta anche dai semplici biglietti da visita per estendersi ai volantini, alle locandine, allo stile dei siti web e dei blog,, ecc. Per l’attuazione concreta di questa serie di suggerimenti (e di altri che possano essere forniti successivamente, soprattutto sulla base delle richieste provenienti dai territori) fin d’ora si sottolinea il fatto della stretta connessione con una formazione specifica sui temi della comunicazione. A questo scopo, quindi, anche i componenti della Commissione Comunicazione saranno disponibili. 1.- Comunicazione riferita alle attività fra soggetti interni alla rete delle BdT. a comunicazione per essere efficace dovrebbe avere due caratteristiche fondamentali: 1.1.- Essenzialità, cioè essere ristretta alla sostanza dell’argomento, se lo strumento è di natura elettronica o cartacea, rimandando – ovviamente se possibile - agli incontri faccia a faccia o per via telefonica tutti quegli argomenti di contorno spesso molto utili alla maggior conoscenza fra le persone, alla creazione o consolidamento di coesione, ecc. ) In altre parole il rischio da evitare è quello dell’eccesso di informazione, a volte anche inutile e che può creare perdita di tempo al destinatario. Un utile accorgimento per non procurare questa vera e propria overdose di informazione è quello di suddividere la propria rubrica in settori per tipologie (target) di destinatari. Ad esempio è del tutto inutile mandare la notizia o addirittura il programma di un evento di interesse solo locale anche a BdT lontane centinaia di chilometri. 1.2.- Bidirezionalità: i flussi comunicativi devono poter essere attivati anche dal destinatario al mittente della comunicazione, quindi in maniera non puramente verticistica, ponendo attenzione alla eventuale, effettiva esigenza di mettere altri soggetti nella cosiddetta copia conforme (c.c.), cioè alla essenzialità sopra citata. 2. - Comunicazione riferita ai soggetti esterni alla rete delle BdT. imitrofe a quelle delle BdT, altri organismi potenzialmente interessabili, realtà straniere, mass media sia cartacei che radio-televisivi, opinione pubblica in generale. Per rivolgersi a tutti questi soggetti in un modo che sia da parte loro percepibile come il “modo tipico” e corretto della nostra struttura, occorre dotarsi di una sorta di stile, per così dire, standardizzato, salvo ovviamente le specificità di ogni singola comunicazione. Questo stile potrebbe riferirsi a elementi semplici come la carta stampata (lettere, volantini, locandine, ecc.), le pagine di testo elettronico, il modo di impostare le mail. A cura di questa Commissione sarà suggerita una sorta di modellistica (comunicati stampa, volantini, ecc.).
Tenendo conto della differenziazione fra le diverse tipologie di soggetti della nostra rete (Segreteria Nazionale, Consiglio Direttivo, Commissioni di Lavoro, Coordinamenti territoriali, singole BdT), sarà utile lo sforzo per migliorare gli strumenti di pubblicistica già esistenti o per crearne di nuovi, là dove ancora non esistano: sito web (se raramente aggiornato rischia di diventare un boomerang per l’immagine stessa del titolare del sito), un responsabile dei rapporti con la stampa e, più in generale, delle relazioni esterne (vd. sopra al punto 2). In ogni caso, sia per le comunicazioni interne (punto 1) che per quelle esterne (punto 2) si suggerisce di accompagnare, alla comunicazione a distanza, nelle fasi iniziali di un contatto– se e quando possibile in termini di tempo e di distanza geografica – il contatto anche personale. Questo, infatti, consente una miglior comprensione delle caratteristiche dell’interlocutore (suo reale o fittizio interesse al contenuto della comunicazione, una visione seppure breve del suo contesto fisico-ambientale, ecc.). Si tratterebbe, tra l’altro, del modo migliore per un percorso di successiva creazione di valore relazionale, cioè uno dei principi cardine delle BdT. In particolare, la Commissione Comunicazione oltre ai normali strumenti telefonici ed elettronici, organizzerà il suo lavoro anche con periodiche riunioni in sedi da definire, tenendo conto delle provenienze dei suoi componenti. Sarà molto utile la costruzione di un archivio contenente gli articoli di stampa (cartacea e non) che trattano l’argomento delle BdT, impegnando le strutture territoriali a far confluire i testi ad una unica BdT che si assumerà questo compito fondamentale. Si sollecitano autocandidature da far pervenire alla Presidenza Nazionale ANBDT. Infine, è pervenuta da parte di Mariabianca Marasini (presidente BdT Milano Centro) la proposta della creazione di un magazine a carattere nazionale. Occorre che a questa proposta faccia seguito la messa a punto di un piano relativo a obiettivi, contenuti, risorse umane e finanziarie da attivare. La proponente per ora ha così specificato alcuni punti: * La sua distribuzione dovrebbe essere capillare, cioè raggiungere tutti i soci italiani. * I contenuti -ovviamente- di generale interesse, con argomenti imprescindibili di base, ma anche con argomenti che via via la redazione riterrà di inserire. * La grafica, di grande impatto e accattivante. * La testata va registrata presso il Tribunale * La redazione, una volta stabiliti i primi contatti di persona, potrebbe -in linea di massima- avvenire anche "a distanza". * I costi -se riusciamo a fare tutto on line- potrebbero essere ridotti alle spese burocratiche.
DOCUMENTO FINALE DELLA COMMISSIONE FORMAZIONE
DEL CONSIGLIO DIRETTIVO ANBDT (Roma, 8-9 ottobre 2013) Presenti: Fiora Cappa, Donatella Mambrini, Angela Pancucci, Marialuisa Petrucci, Grazia Pratella. Assente: Leonina Grossi Si invitano altri soci delle BdT a manifestare l’eventuale volontà di entrare a far parte della Commissione. PREMESSA
Questo documento è proposto a tutte le BdT associate e ai loro coordinamenti come fonte di suggerimenti riguardanti le varie attività formative rivolte agli iscritti alle banche del tempo, alle amministrazioni che intendono aprire banche del tempo, ai coordinamenti e alle nuove banche del tempo. Come premessa diciamo innanzitutto che la nostra formazione rientra nell’apprendimento continuo degli adulti (long life learning) tanto che abbiamo partecipato a un progetto Grundtvig, europeo, insieme a Spagna e Portogallo, proprio per definire delle linee comuni europee di indirizzo; in seguito a questo progetto è stato elaborato un documento da rivolgere oltre che al proprio interno anche alle altre nazioni europee. Per l’attuazione concreta di questa serie di suggerimenti (e di altri che possano essere forniti successivamente, soprattutto sulla base delle richieste provenienti dai territori) fin d’ora si sottolinea il fatto della stretta connessione con una formazione specifica sui temi della comunicazione. Viene messo infatti come primo elemento per chi attiva laboratori di formazione l’uso di un linguaggio comune e condiviso. Occorre a nostro avviso condividere: 1) come far apprendere a condurre la bdt 2) fornire un inquadramento rispetto alle normative nelle varie regioni 3) approfondire i valori e i concetti che stanno alla base dello scambio del tempo relazionale nella banca del tempo 4) approfondire i temi dello sviluppo degli scambi e del rapporto con le istituzioni I termini usciti da un brainstorming all’interno del gruppo e sui quali si ritiene fondamentale una condivisione dell’etimo sono: tempo secondo il duplice significato Kronos (l’ora che scorre) Kairos (il tempo della vita) reciprocità dono scambio solidarietà identità soci/correntisti desiderio bisogno saperi relazione paritaria democrazia cittadinanza attiva conciliazione dei tempi della vita intergenerazionalità interculturalità inclusione sociale Si invita chiunque attivi laboratori di formazione a relazionarsi con l’ANBDT, usare modalità interattive privilegiandole alla lezione (sapendo che tutti dobbiamo essere considerati, sia chi si forma che chi forma, fruitori e formatori in una circolarità di contenuti e apprendimento), sviluppare feed back sia con il gruppo formato che con l’ANBDT. Si individua nel gruppo direttivo il primo nucleo cui deve essere rivolto un laboratorio formativo con l’obiettivo di formare formatori che insieme possano lavorare ai progetti, sviluppando attraverso la rete e con l’uso dei mezzi di comunicazione a disposizione (siti, ecc) oltre a una metodologia comune, anche un feed back fondamentale per tutti noi per crescere e insieme far crescere la nostra associazione non solo in termini numerici ma soprattutto in termini qualitativi e di cultura sociale. Si decide quindi di fare al più presto un nuovo direttivo con l’obiettivo di sviluppare a latere momenti di formazione e viene individuata per questo la città di Milano senza escludere altre proposte eventuali. Viene presa in considerazione la proposta di Mirella del Fabbro di rinnovare il momento già attivato a suo tempo a Grado con il patrocinio della provincia di Udine. Sempre in occasione del direttivo a Milano si propone di invitare i referenti di time republick per capire se c’è la possibilità di una collaborazione che possa servire a entrambe le modalità di comportamento, la nostra essenzialmente relazionale, la loro essenzialmente informatica, pura facendo presente che nel corso della prima parte del direttivo erano emerse perplessità. Infatti è fondamentale valutare la coerenza del metodo proposto da questa azienda con i concetti di base su cui si fonda il modo di operare delle Bdt. Renato Rizzo dà la disponibilità ad effettuare in occasione della formazione a Milano un intervento con taglio formativo/informativo e con adeguata documentazione di accompagnamento sul tema: "Natura e problemi del lavoro di gruppo in rete". Infatti, prima di ogni decisione di scelta tecnologica, è indispensabile riflettere sugli obiettivi e sulla natura delle attività che solo successivamente a tale riflessione saranno eventualmente supportate da una adeguata struttura tecnologica, in sostituzione o a integrazione a quella già in atto. Si consiglia ai componenti del direttivo di approfondire le tematiche dei valori delle banche del tempo tenendo conto dei materiali prodotti dall’associazione nazionale, in primis il libro: “Banca del tempo: l’esperienza e il valore sociale di una grande rete di relazioni e saperi fra i cittadini” con particolare riferimento al saggio sul dono di Susy Zanardo a pag. 59 Si citano anche gli autori Zamagni e Baumann i cui testi dovrebbero far parte del nostro bagaglio culturale. Si prende in considerazione anche l’aspetto economico: fino ad oggi abbiamo attivato laboratori di formazione a titolo gratuito con solo rimborso delle spese, bisognerà valutare di volta in volta e nel caso in cui ci fosse la possiblità di avere dei fondi, contribuire con questi alla vita dell’ANBDT.
DOCUMENTO FINALE DELLA COMMISSIONE PROGETTAZIONE
DEL CONSIGLIO DIRETTIVO ANBDT (Roma, 8-9 ottobre 2013)
Presenti: Giuliana Biasio, Mirella Del Fabbro, Serafina Gelao, Franca Guelfi, Anna Selvaggi COMPITI INDIVIDUATI DAL GRUPPO DI LAVORO 1. Individuare gli obiettivi cui indirizzare i progetti:
delle BdT (identità, solidarietà, reciprocità e pari dignità, cambiamento, intergenerazione, auto-organizzazione, mutuo-aiuto)
tenendo presente il punto precedente
(solo attraverso coinvolgimenti“consapevoli”) 2. Fare una ricognizione dei progetti da realizzare a livello nazionale (già consolidate o ancora in fase di proposta)
1. STRUMENTI INDIVIDUATI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
In particolare, per quanto riguarda il metodo con cui preparare un progetto (cioè una attività distinta dalla ordinaria gestione delle attività routinarie, di una BdT), occorre introdurre nelle strutture territoriali alcuni elementi di cultura del progetto. Per progetto si deve intendere un’attività composta di: 1. Uno o più obiettivi di carattere strategico e quindi innovativo rispetto ad altri già realizzati; 2. contenuti, cioè una serie di elementi specifici che caratterizzano il progetto; 3. attività, cioè le azioni di diversa natura che servono alla realizzazione del progetto; 4. gli attori, cioè i soggetti (interni ed eventualmente esterni alla BdT) da coinvolgere a vario titolo; 5. le risorse (finanziarie e non solo, ad esempio la logistica, i servizi, ecc.) interne ed esterne; 6. piano di promozione (all’avvio del progetto) e quello di disseminazione dei risultati del progetto. Su questi aspetti metodologici si dovranno realizzare iniziative di formazione, coerenti con le più generali attività formative.
b. Comunicazione più efficace tra centro e periferia e viceversa (v. gruppo di lavoro Comunicazione) Incremento delle relazioni tra le singole BdT; ad es. coordinamenti provinciali e regionali c. SUL TERRITORIO: - Apertura dello sportello - Ricerca di risorse specifiche di cui la BdT ha bisogno - Incremento dei rapporti con le istituzioni, con altri enti e associazioni, in primis con quelle più affini, relative ad es. al mutuo-aiuto e alle economie non monetarie d. ALL’ESTERNO: - Avvio di relazioni significative in termini di durata e di scambio, con altre BdT facendo tesoro delle esperienze già in atto NB L’uso di questi strumenti sarà proficuo se fondato su una struttura teorica di base, che consenta un corretto utilizzo delle tecniche relazionali (v. gruppo di lavoro Formazione)
2. RICOGNIZIONE DEI PROGETTI
OBIETTIVI da perseguire: - Farsi conoscere - Ampliare il numero di soci-correntisti - Autofinanziarsi Iniziativa da organizzare sui singoli territori in data e su tema specifico da decidersi Sarebbe utile l’ideazione di un logo di promozione dell’iniziativa Ricordiamo i temi delle passate edizioni: - Medicina di genere - Riuso e riciclo - Integrazione
OBIETTIVI da perseguire: - Incrementare la conoscenza e gli scambi (soprattutto di esperienze) tra le BdT - Evitare la logica del mercato e puntare su mostra-esposizione - La mostra-esposizione dei manufatti dei soci non dovrà prevalere sull’obiettivo dello scambio di esperienze e di saperi. - Si candidano ad ospitare l’iniziativa Ostuni e Udine. Nel prossimo consiglio direttivo di gennaio il progetto sarà concretizzato, anche alla luce dello scambio di idee dei prossimi mesi.
2014: Giuliana Biasio è delegata a prendere contatti e informazioni per nostra eventuale partecipazione. 4.Time Republic: Banca del Tempo online dei giovani Grazia Pratella è delegata a riprendere i contatti già avviati, nell’ipotesi di una futura collaborazione fermo restando quanto previsto su questo punto all’interno del documento sulla Formazione
iniziativa che le valorizzi. Indirizzare ad Anna Ferreri di Fiumefreddo
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Notizie flash
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Lavoriamo a maglia insieme: ogni martedì dalle 16 alle 18 in sede c/o CRI
Conversazioni in lingua il II e IV giovedì: dalle 17 alle 18 Francese dalle 18 alle 19 Spagnolo
Norme per il sostegno e la
diffusione delle Banche del Tempo in:
"Per approfondire e condividere"
Maggio 2016
Approvato alla Camera il DDL
per la riforma del Terzo Settore
(in "Per Approfondire e condividere)
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