Salvarsi con la scrittura |
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Ornella Mereghetti Baccolo ha scritto questo articolo narrando dell'incontro svoltosi a Camogli. Una serata indimenticabile, nella splendida cornice del Castello della Dragonara, in cui Ornella ha narrato la propria esperienza, con le suepoesie tratte dalla raccolta "Cartoline dall'inferno" e con e parole vivide del racconto autobiografico.
Anna Pizzi ha dato voce ad alcuni brani di Pinpo Roveredo tratti dal romanzo autobiografico
"Capriole in salita" e dal suo ultimo libro "Ballando con Cecilia".
SALVARSI CON LA SCRITTURA SABATO 24 MAGGIO, ORE 21 Castello Dragonara Camogli Ho avuto l'onore di portare a Camogli, in collaborazione con La Banca del Tempo locale e L'Associazione l'Ochin la mia esperienza di "Salvarsi con la Scrittura", attraverso il commento e la lettura di brani tratti dalla mia Raccolta "Cartoline dall'Inferno - Ricordi d'Infanzia". Hanno presenziato anche Anna, Luisa, Chicca, Natalina della nostra Banca del Tempo e Rosaria della Banca del Tempo di Buccinasco, questo a sottolineare lo spirito di scambio e di collaborazione che ci unisce. Un grazie particolare vanno a Lorenza, Celestina, Antonio, Claudio e le due Anne di Camogli. Apro la serata commentando una frase di Alda Merini : " La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della LUCE che ne è venuta fuori."..... Sì, perchè abbiamo continuamente bisogno di nutrirci di bellezza, anche tra le cose più buie e più oscure la bellezza c'è sempre... Possiamo forse negare che esista il sole soltanto perchè un giorno è nascosto dietro le nubi ? Ecco, da piccola, nonostante la misera condizione che ho vissuto di fame, maltrattamento e abuso mi sono sempre dissociata dal riconoscermi parte di quella triste situazione! Ho sempre messo carezze dove non c'erano, baci mai arrivati, lavavo, stiravo, cucinavo e cucivo al posto di mia madre e sapevo che non facevo parte di quella vita in degrado.... Sapevo che la vita era qualcos'altro, che andare a scuola era un dirittto ed un piacere, che imparare mi avrebbe riempito un vuoto.... Nonostante dovessi scappare da casa per andarci ed il mio patrigno mi stracciava i quaderni o li rovinana con macchie di vino. Avevo un OTTIMISMO esagerato; forse quando si è bambini tutto sembra sempre bello e meraviglioso......Si è convinti che niente e nessuno ci possano toccare... Il MIO DIRITTO A VIVERE era più forte del disagio, allora ho parlato: ho raccontato tutto alla mia insegnante di Lettere... Le ho detto cosa accadeva a casa.... Io me ne sono andata da casa ad undici anni ... Ho conosciuto la realtà dell'Orfanotrofio e della solitudine ed è qui che mi confronto con l'esperienza vissuta dallo scrittore Pino Roveredo, (il quale sarebbe dovuto essere presente all'evento) e proprio in questa serata abbiamo letto alcuni passaggi tratti dai suoi libri "Capriole in Salita", e "Ballando con CECILIA", Bompiani Editore. Il mio narrare , il mio raccontarmi è diventato POESIA, è lei che mi ha salvato e mi salva in continuazione la vita, trasforma il dolore, ricuce, lava, medica...... La prima poesia l'ho scritta a quindici anni, mentre dietro la grande finestra della mia stanza, guardavo una fontana che ora non c'è più.. AUTUNNO C'è un sole pallido questa mattina, sui rami foglie multicolore l'autunno avanza, l'estate muore! Là nel giardino, ora per ora quella fontana chiacchiera ancora. Sopra la statua di San Giuseppe un piccolo passero cinguetta piano, pare che chieda , per cortesia, ancora un poco dell'allegria che la dolce estate aveva portato. Laggiù nell'orto un contadino, raccoglie l'uva per il buon vino. Pochi ormai i fiori, oh dolce Estate, e tutto riposa e tutto tace. Nel gran silenzio dell'autunno che avanza, io , alla finestra di questa stanza, lascio al gran caldo un po' del mio cuore e piango anch'io con l'estate che muore.. La mia salvezza nasce sostanzialmente dal credere che gli inciampi non siano fatti per farci cadere, ma forse per imparare ad allungare il passo, per imparare ad andare più lontano..... Forse un po' per questo mi sento legata alla vita dello scrittore Pino Roveredo, poichè lui in quanto a Capriole in Salita, scivoloni, schizzi di vino in brodo, di inciampi ne ha avuti tanti ma con la scrittura ne è uscito vincente. La mia esperienza d' infanzia negata e di abuso mi ha sostanziamente insegnato a portare rispetto per qualsiasi debolezza. Non è un caso, probabilmente, se ho scelto di fare l'infermiera e di occuparmi di disagio psichico per 17 anni.... Ancora oggi mi occupo di problematiche sociali e per le problematiche sociali organizzo reading, e se qualcuno ha un bisogno sono sempre pronta a darmi.... E' salvando che ci si continua a salvare..... Troppe volte si guarda senza vedere e si ascolta senza sentire, direbbe Pino Roveredo... La Poesia sono i miei occhi dell'anima e con lei vedo sempre. ..... La POESIA mi ha permesso e mi permette di perdonare, di sublimare il dolore, di trasformarte il brutto in bello. L'ho fatto per Cartoline dal'Inferno ma anche raccontando di amori sofferti, di malattia, di Dio. Poeti si nasce o si diventa ? Io direi un po' e un po', nel senso che sicuramente si nasce con una certa predisposizione. Le parole m'incantano e mi affascinano a tal punto che ormai, quando leggo un libro, non mi lascio solo coinvolgere dalla trama o da come è scritto, ma dalla poesia, dalla musicalità delle parole ed anche qui mi è doveroso il confronto con lo scrittore Pino Roveredo, che sa scrivere con immensa dolcezza, ironia, e poesia.....Le sue parole hanno un peso, ecco tutto. La capacità di ascolto è la cosa più importante, saper leggere al di là delle parole: Pino direbbe :"Ascoltare con gli occhi del Cuore". Non vi è alcun poetico eroismo nella disperazione, nell'alcoolismo, nella droga.... Mio padre, o meglio il mio patrigno era un debole, era una persona malata, andava aiutata! Non amo il piangermi addosso, per questo motivo ho iniziato a combattere, denunciando prima ed aiutando poi.....CI SI SALVA SALVANDO, DIREBBE LO SCRITTORE. ... IO MI SALVO ANCORA PORTANDO POESIA OVUNQUE.. E' curioso, riesco a mettere poesia in ogni luogo, anche al lavoro, cercando di accogliere anche ogni piccolo bisogno. Mi piace pensare alla POESIA come ad uno strumento che ti permette di utilizzare in modo ottimale il linguaggio, senza cadere per forza nell'autoreferenzialità...... In questo modo, facendosi portavoce, è possibile portare la propria parola, incoraggiare chi non ne ha o non ha la forza per denunciare un fatto, un accaduto.... al Poeta è concesso tutto! E la poesia, con le sue parole, rendende più dolci, elaborando dentro di te un accaduto anche triste o tragico, ha una potenza Salvifica. L'ORCO Ho pianto anche per l'orco, quando è morto, il prete all'omelia lo ha fatto Santo: "Si è redento diceva pover'uomo, ho pianto che per lui, l'ho perdonato". Bisogna lavorare sempre molto sull'anima. Lavorare molto sull'anima. "La mia anima
è la mia patria.
Vi posso entrare senza passaporto
e mi sento a casa....
Questa casa accoglie la mia tristezza
e la mia solitudine, e
non ha altre case intorno:
furono distrutte durante la mia infanzia,
i loro inquilini ora volano nell'aria,
vivono nella mia anima ".
(MARC CHAGALL)
Ornella Mereghetti Baccolo
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